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giovedì 21 febbraio 2008

Il mattone dove vale di più ?

I prezzi delle case si stanno davvero abbassando? Siamo davvero di fronte ad un nuovo ciclo?Altra classifica che si discosta non più di tanto dalle altre già pubblicate in precedenza.La risposta sarebbe affermativa secondo un recente report pubblicato dall'ufficio studi di UBH, holding di partecipazioni attiva nel settore immobiliare e della mediazione creditizia.I prezzi di vendita delle abitazioni di nuova costruzione e dell'usato ristrutturato infatti fanno segnalare ovunque delle medie al di sotto del tasso inflattivo. In particolare, ci chiarisce UBH, le vendite del 2007 hanno assorbito, da una parte la perdita del potere d'acquisto di una domanda che non è più in grado di accedere al segmento medio- basso del mercato, dall'altra il maggior costo del denaro. Un fenomeno che sembra coinvolgere soprattutto il Nord Italia. Dopo 4 anni di crescita costante i prezzi lentamente stanno tornando a livelli quasi in linea con le aspettative di chi compra.Ma quali sono le città dove pesa di più il mattone?La classifica inizia con Torino ottava dove per un appartamento con vista sul Po' si spende fino a 4.200 euro al metro quadro partendo dai 3.200 euro.Nella zona semi-centrale un appartamento costa dai 2.300 ai 2.900 euro mentre in periferia per metter su casa servono tra i 1.500 ed i 2.400 euro al metro quadro. Settima Verona dove vivere una storia romantica come in un romanzo di Shakespeare può costare fino a 4.800 euro al metro quadro. In periferia i prezzi partono da un minimo di 2.100 euro a un massimo di 2.500 al metro quadro. Più ci si avvicina al centro e più si spende partendo dai 2.700 euro fino ad arrivare ai 3.200. Sesta Napoli, nel capoluogo campano per una casa nel centro storico si parte dai 3.500 euro fino ad arrivare ai 5.200 euro al metro quadro. Più contenuta la zona semi-centrale dove un appartemento viene valutato tra i 2.500 e i 3.500 euro. Decisamente svalutata invece la periferia dove si parte da un minimo di 1.200 euro per arrivare fino a quota 2.500 al metro quadro. Quinta Bologna dove un appartamento nella zona più centrale della città parte dai 4.000 euro fino ai 5.300 al metro quadro. In periferia invece si parte da un minimo di 2.500 euro fino ad arrivare ai 3.500 euro. Costo intermedio invece per gli appartamenti del semi-centro tra i 3.100 e i 3.900 euro. Quarta Firenze: "Senza lilleri, non si lillera" dicono a Firenze (senza soldi non si fa nulla) e hanno proprio ragione. Per una casa davanti al Duomo si arriva a pagare fino a 6.000 euro da un minimo di 4.500. Il costo scende più ci si allontana dal centro storico, in una zona semi-centrale si paga da un minimo di 3.700 euro al metro quadro fino ad un massimo di 4.800. Partono da 3.000 euro invece i prezzi nelle zone più periferiche con scarti anche di un migliaio di euro.Terza Milano: "Milano è la grande Milano" recita un vecchio detto popolare. Sarà pure grande ma è anche cara. Appartamento con vista madonnina? Solo 6.500 euro al metro quadro (da un minimo di 5.500). In periferia va già meglio, si parte da un minimo di 2.700 euro (comunque più di Roma) fino a quota 3.500. In zona semi-centrale, invece, comprare casa costa dai 3.300 euro al metro quadro fino a quota 4.300.Al secondo posto troviamo la Serenissima, che, in quanto a prezzi, tanto sereni non lascia. Per una casa con vista su Piazza San Marco si possono arrivare a spendere fino a 8.500 euro al metro quadro partendo da "soli" 6.000 euro. Per "sospirare" poi non serve andare a vedere l'omonimo ponte, nella zona semi-centrale un appartamento può arrivare fino a 6.000 euro a metro quadro partendo da un minimo di 4.500 euro. Neanche in periferia si sta tanto tranquilli: metter su casa infatti può costare da un minimo di 3.400 euro al metro quadro fino a 4.900 euro.Al primo posto la Capitale, dove la vita all'ombra del Cupolone può arrivare a costare fino a 9.500 euro al metro quadro. È questo il prezzo massimo per l'acquisto di una casa nella zona più centrale della città, partendo da un minimo di 7.500 euro. Più contenuto il costo di un'abitazione nuova o ristrutturata nell'area più periferica da un minimo di 2.400 euro ad un massimo di 3.500. Man mano che ci si avvicina al centro i prezzi salgono anche considerevolmente fino ad arrivare a quota 5.500 euro al metro quadro.

Mutui più facili per le aste giudiziarie

In questo momento di mercato sembra un paradosso parlare di mutui facili eppure è proprio così richiedere un mutuo con modalità rapide e semplici per consentire alle famiglie di acquistare un immobile alle aste giudiziarie è possibile utilizzando le procedure definite fra l’Associazione bancaria italiana e diversi Tribunali italiani.L’obiettivo è quello di facilitare gli acquisti degli immobili messi in vendita poiché consente ai consumatori di superare uno dei principali ostacoli: la mancanza del denaro liquido necessario.L'accordo prevede in proposito che nel momento in cui il Giudice dispone la pubblicazione dell’avviso di vendita dell’immobile sui vari quotidiani nazionali e locali viene indicata anche la possibilità di ottenere un mutuo ipotecario (per un importo fino al 70-80% del valore dell’immobile) da parte delle banche aderenti all’iniziativa.I cittadini interessati, prima dello svolgimento dell’asta, possono contattare una delle banche indicate in uno specifico elenco suddiviso per Regioni e per sedi di Tribunale.La banca contattata avvierà l’istruttoria per la concessione del mutuo (alle condizioni dalla stessa offerte) che, se positiva, consentirà la stipula di un preliminare di mutuo: il denaro verrà effettivamente erogato dalla banca solo se l’interessato, a seguito della vendita, si aggiudica l’immobile; in caso contrario il preliminare non ha alcun effetto.L’elenco completo dei tribunali e delle banche che aderiscono è sul sito www.abi.it.In Internet è anche possibile accedere al sito www.asteimmobili.it, gestito dal settore bancario italiano, dove il cittadino può trovare tutte le informazioni sugli immobili messi all’asta a seguito di procedure esecutive o fallimentari promosse dagli istituti di credito.

martedì 5 febbraio 2008

A chi intestare l'assegno

a nome di “Procedura” aggiungendo le parole in calce ad ogni annuncio dopo l’indicazione Rif. (per es. “Procedura RGE 100/99 ”).

ASTE GIUDIZIARIE > Chi può partecipare

Tutti possono partecipare alle vendite giudiziarie. Non occorre l’assistenza di un legale o altro professionista. Ogni immobile è stimato da un perito del Tribunale. La prima asta è senza incanto e, nel caso in cui non venga formulata nessuna offerta, la seconda asta si svolge con incanto. Oltre al prezzo di aggiudicazione si pagano i soli oneri fiscali (IVA o Imposta di Registro), con le agevolazioni di Legge (1^ casa, imprenditore agricolo, ecc.). La vendita non è gravata da oneri notarili o di mediazione.
La proprietà è trasferita dal Giudice con decreto di trasferimento emesso entro 15 giorni dal saldo del prezzo. La trascrizione nei registri immobiliari è a cura del Tribunale. Di tutte le ipoteche e pignoramenti, se esistenti, è ordinata la cancellazione. Le spese di trascrizione e cancellazione sono interamente a carico della procedura. Per gli immobili occupati dai debitori o senza titolo opponibile alla procedura il Giudice ordina l’immediata liberazione. L’ordine di sfratto è immediatamente esecutivo e l’esecuzione non è soggetta a proroghe o a graduazioni. Eventuali spese legali sino a € 516,45 sono a carico della procedura.
Per gli immobili occupati dai debitori o senza titolo opponibile alla procedura il Giudice ha emesso, contestualmente all’ordinanza di vendita, ordine di liberazione immediatamente esecutivo e la procedura di liberazione è già in corso a cura del Custode.

La vendita di beni compresi nel fallimento

Qualora oggetto della vendita siano beni appartenenti alla procedura concorsuale, in base alla legge fallimentare, il giudice delegato ha facoltà di optare per la vendita all'incanto affidando l'incarico all'Istituto Vendite Giudiziarie. L'incanto si svolge alla presenza del curatore fallimentare ed è regolato dalle norme stabilite dagli artt. 534 e ss. del c.p.c.Se la vendita è senza incanto l'Istituto Vendite Giudiziarie provvede all'alienazione dei beni fallimentari, secondo le norme previste dagli artt. 532 e 533 c.p.c., e, comunque, nel rispetto delle modalità stabilte dal giudice fallimentare per la liquidazione del patrimonio mobiliare. Riceve anche le offerte pervenute direttamente al curatore, e da questi trasmesse, provvedendo ad invitare gli offerenti, nel caso di più proposte, ad una gara sull'offerta maggiore.

Le Aste Esattoriali

Legge delega 28 settembre 1998 n. 37(estratto) Il Governo è delegato ad emanare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente Legge, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni volte al riordino della disciplina della riscossione e del rapporto con i concessionari e con i commissari governativi provvisoriamente delegati alla riscossione, al fine di conseguire un miglioramento dei risultati della riscossione mediante ruolo e di rendere più efficiente l’attività dei concessionari e dei commissari stessi con l’osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi: -eliminazione dell’obbligo del non riscosso come riscosso gravante sui concessionari;-affidamento in concessione del servizio di riscossione a società per azioni con capitale interamente versato pari ad almeno 5 miliardi di lire, in possesso di adeguati requisiti tecnici e finanziari di affidabilità ed aventi come oggetto lo svolgimento di tale servizio e di compiti ad esso connessi o complementari;- previsione della possibilità, per le società concessionarie, di esercitare l’attività di recupero c rediti secondo le ordinarie procedure civilistiche.Decreto Legislativo 22 febbraio 1999 n. 37(estratto) Il Concessionario provvede alla riscossione coattiva delle somme iscritte a ruolo, degli interessi di mora e delle spese di esecuzione.La vendita dei beni pignorati è effettuata, mediante pubblico incanto o nelle forme del presente decreto, a cura del concessionario, senza necessità di autorizzazione dell’autorità giudiziaria, presso i suoi locali.Il concessionario può procedere all’espropriazione immobiliare se le somme iscritte a ruolo nei confronti del debitore superano complessivamente tre milioni di lire. Tale limite può essere aggiornato con decreto del Ministero delle Finanze.

Delega ai Notai

L’art. 591 bis introdotto dalla legge 302/98 prevede la delega a notai per l’espletamento delle procedure esecutive presso i loro studi.